Celeste Galanda is a fashion and documentary photographer based in Barcelona.


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©Celeste Galanda

Dotto Creations & Petrux: “Il mito di Noveunosei” e “La leggenda di  Handyman”

Barcellona, sabato 18 maggio 2024.


Sveglia programmata alle 4:00 - 4:10 - 4:15 e 4:20. Per fortuna mi sono svegliata con il primo avviso e subito dopo ero già in piedi. Pane, burro, marmellata e poi ancora pane, burro di arachidi e di nuovo pane, burro e marmellata. Caffè.
Poco più tardi, alle 5:15 esco di casa. Via diretta all’Aerobus che stava arrivando proprio mentre mi avvicinavo alla fermata.
T1: una quantità di gente inaspettata, file lunghissime ovunque, ma per fortuna molto scorrevoli. Check-in e sono già le 6:00. Sono stranamente tranquilla, felice di poter fare questa esperienza.


Ma dove sto andando?

Destinazione Milano. Andata e ritorno in giornata per partecipare all’evento presentazione di Dotto Creations in collaborazione con Danilo Petrucci.


Un invito arrivato giovedì sera alla quale non si poteva assolutamente dire di no. 
Posto 18C, l’aereo è pieno ed il tempo - dopo svariati giorni di pioggia - sembra promettere una bella giornata di sole. Poco più di un’ora di volo e sono a Malpensa.
Treno MXP1 direzione Cadorna, qualche metro a piedi ed arrivo in via Carroccio 6. 

Un rotto, ma intero - come dice lui stesso - Danilo Petrucci chiacchiera con i primi ospiti arrivati all’evento. Subito conosco Gianluca Bartolini e Francesco Iannuzzi - fondatori di Dotto Creations - che si dimostrano gentilissimi e felici di raccontare ogni minimo dettaglio riguardante la loro prima creazione esposta all’esterno della location: “Grimilde”, moto unica nel suo non genere ideata sulla base di una Honda CX 500 del 1979. 
Successivamente ci spostiamo all’interno. Il panorama cambia: una Ducati Desert X ed una Panigale V4 sono le protagoniste del prossimo capitolo. Gianluca, Francesco e Danilo ci fanno accomodare e ci trasportano all’interno della loro favola. 

Una favola, quella di Dotto Creations, che inizia da una domanda: il percorso deve per forza essere predefinito o possiamo provare a disegnarne uno noi?
Gianluca e Francesco raccontano brevemente il loro percorso. Entrambi provengono dal mondo dell'automotive. Sono motociclisti per passione e designer di automobili per professione. Alle loro spalle ci sono aziende enormi - Pininfarina, Giugiaro per citarne alcune - che però vengono definite da loro stessi come “la balena”: un animale troppo lento per stare al passo con la voglia di guardare oltre e di creare qualcosa di unico. Un movimento pachidermico devoto alle regole di mercato ed al potere del denaro che rende impossibile una visione libera. Parallelamente la ricerca di prestazioni ed omologazioni hanno preso il sopravvento sulle forme che, al contrario di un tempo, si sono fatte più anonime.

La frustrazione genera dubbi ed i dubbi generano quesiti. 
Siamo quindi soddisfatti del contributo che il nostro lavoro dà alla società? Qual’è lo scopo del design? Cosa succede se invece di seguire la strada più ovvia, proviamo ad intraprendere un percorso apparentemente tortuoso ed a tratti impossibile?


Per il duo creativo c’è voglia di portare innovazione. Non necessariamente in modo diretto, ma provando ad ispirare il cambiamento. 
Subito percepisco il loro essere straordinario, se per straordinario intendiamo quel concetto che ci porta fuori dalle regole del gioco, là dove non esistono limiti e confini.
Dotto Creations è l’esperienza del passato, l’energia del presente e la fame di futuro. Un approccio alla progettazione quasi infantile se con tale termine si descrive qualcosa privo di pregiudizi e capace di proiettarsi verso l’infinito. 
Spesso si dice che quando si invecchia si torna bambini. Allora perché non provare a guardare il mondo con la stessa scintilla che c’è negli occhi di un bambino anche se non si è nè vecchi nè giovanissimi?

Come mai il nome Dotto Creations?


Dotto: il nano di Biancaneve, quello con più esperienza, ma che parla il linguaggio dei più piccoli. Creations: un lavoro creativo, fatto a mano.
Arriviamo ora a parlare della collaborazione tra Petrux e Dotto Creations che, dal mio personalissimo punto di vista, segna il ritorno alla relazione tra arte e sport.

Atleta e designer lavorano insieme con l’obiettivo di creare qualcosa di performante, ma allo stesso tempo bello e dalle linee inconfondibili.

In che momento questi due mondi si incontrano?


È proprio grazie alla prima collezione di Dotto Creations, “La favola di Biancaneve” che prevede la realizzazione di due moto “Biancaneve” e “Grimilde”, che Petrux viene catturato dalla cura dei dettagli e dalle linee uniche di queste moto. Danilo Petrucci soprannominato “Handyman”, il tuttofare del motociclismo - corre in MotoGp, in Moto America ed affronta la Dakar - si immagina un mix tra forma e contenuto. Si domanda quale sarebbe la moto perfetta per lui: la più veloce, la più bella, la più utilizzabile tutti i giorni per poter fare qualsiasi cosa.

Incomincia la sfida…


La base è quella della Desert X. Una moto nuova che rimane tale nella sua progettazione interna. Non è prevista infatti alcuna modifica per quanto riguarda la meccanica della moto. 
Si parte da un’analisi del mezzo: una maxi enduro, stabile su strada, con un motore compatto per l’off road ed allo stesso tempo potente e capace di andare ovunque. Dal punto di vista estetico ci sono molti elementi difficili da stravolgere: serbatoio alto rispetto alla seduta, frontale verticale, altezza del cupolino. 
Da questo momento in poi è duro lavoro e ricerca. Dotto Creations capisce che la postura adottata in sella rappresenta una delle basi che determinano la guidabilità. Viene quindi pensato e presentato un brevetto che permette al pilota di guidare utilizzando due posizioni differenti del manubrio - scelte in base alle caratteristiche del percorso - aumentando la versatilità della moto.

Infinite proposte, infiniti bozzetti, idee estreme, linee e performance si fondono in quella che è la prima delle due proposte nate dalla collaborazione tra Petrux & Dotto Creations. Nasce “La leggenda di Handyman”.


Tre sono le varianti presentate, infinite le personalizzazioni che si possono fare. Petrux, X, 10 gli esemplari che si potranno acquistare.
 

Il gioco è bello quando dura poco. Non in questo caso…


Un ulteriore desiderio risiede nella mente di Danilo, il quale si interroga nuovamente su quale sia la moto più bella che sia mai stata realizzata? La moto che rende la macchina poesia e che infiamma gli occhi di qualunque appassionato di moto sportive?

Un nome su tutti: Ducati 916.


L’approccio creativo è lo stesso adottato sulla Handyman: eseguire il procedimento inverso rispetto al classico sviluppo della moto Cafe Racer - che prevede la ripresa di una moto del passato adattata all’epoca contemporanea. L’idea è sempre quella di sconvolgere le regole, scegliendo una moto nuova per reinterpretare il design retrò. La base di partenza non poteva essere che la campionissima Ducati Panigale V4, sulla quale Petrux & Dotto Creations lavorano per rimodellare le linee inconfondibili del maestro Tamburini. Un intervento che riprende gli elementi iconici della Ducati “vintage” e li rimodella sulla moto che ad oggi è capace di vincere tutto. Un frontale inconfondibile quello della 916 - caratterizzato dai primi fari disegnati con una sagoma specifica - si trasforma ed ha una nuova funzione che consiste nelle prese d’aria. Restano i caratteristici scarichi sottosella originali, ma il disegno viene attualizzato. Viene mantenuta la semplicità: una linea eterna che va contro le tendenze contemporanee che prevedono tante forme ed elementi. La moto è bellissima. La moto si chiama “Noveunosei”.  
Anche in questo caso tre versioni completamente personalizzabili: racing, Senna e quella che potrebbe essere una pazza moto carenata preparata per fare il giro del mondo. 16 unità in totale. 
E per terminare questa bellissima storia, mi soffermo a pensare proprio su quest’ultima proposta della Noveunosei “avventuriera” e fuori da ogni logica attuale. Sì, perché quello che mi ha colpito di più di questo progetto è proprio la voglia di pensare in modo atemporale e senza confini. In un momento storico come quello in cui stiamo vivendo, dove il più delle volte ci rinchiudiamo all’interno di gabbie di stile e di pensiero, Dotto Creations non conosce barriere. In questo caso parliamo di motori, ma i valori del design - inteso come disciplina che porta un pensiero artistico e funzionale nelle case di tutti - sono gli elementi che ci permettono di essere individui unici e liberi. Per quanto mi riguarda desidero ringraziare enormemente il lavoro che questi ragazzi stanno facendo perché permette a persone come me di provare un brivido, un’emozione e di sorridere di fronte a quella che troppo spesso viene semplicemente definita “una cosa”. 

La presentazione è terminata e piano piano i presenti salutano e se ne vanno.

Camminata lunghissima da Sant’ Ambrogio a San Babila, metro blu ed arrivo a Linate. Facilissimo e comodissimo. Mi rilasso al bar dell’aeroporto perdendomi un po’ a chiacchierare al telefono. 
18:40 ed è subito ora di risalire sull’aereo per tornare a casa.